Aumentare il seno con la mastoplastica
Il seno ha un ruolo fondamentale nella vita di una donna ed è determinante per la percezione che le donne hanno, rispetto all’armonia e alle proporzioni del proprio corpo. Un seno troppo piccolo o rovinato e svuotato dalle gravidanze o dal passare degli anni, porta le donne a rivolgersi al chirurgo plastico. Fortunatamente con l’intervento di Mastoplastica Additiva si può aumentare il volume del seno, definirne meglio la forma e rialzarlo, riportandolo così ad avere nuovamente un aspetto armonioso.
L’intervento di Mastoplastica Additiva consiste nel posizionare protesi mammarie al di sotto della ghiandola mammaria definita appunto mastoplastica additiva sottoghiandolare o del muscolo grande pettorale, definita mastoplastica additiva sottomuscolare, dove il chirurgo va a creare una tasca adatta ad accogliere la protesi mammaria scelta. L’incisione è piccola e si esegue intorno all’areola mammaria, nel solco sottomammario o nel cavo ascellare.
L’intervento si esegue in anestesia generale e ha una durata che varia dai 60 ai 90 minuti.
Lì dove ci siano le opportune indicazioni mediche, la sedazione può anche essere locale.
Esiste una tecnica, molto utilizzata negli ultimi anni, definita “Dual Plane” che è un ibrido delle due tecniche citate. La protesi mammaria non viene posizionata completamente sopra il muscolo ne’ completamente sotto il muscolo ma si posiziona in parte sotto il muscolo e in parte a contatto con la ghiandola mammaria.
È una tecnica che offre i vantaggi delle due tecniche tradizionali senza presentare particolari svantaggi ed offrendo un risultato molto naturale. Le protesi che più si adattano alla tecnica “Dual plane” sono le protesi anatomiche.
Se si decide di fare un intervento di Mastoplastica additiva è fondamentale affidarsi a chirurghi formati, competenti e di comprovata esperienza, che abbiano dimestichezza con tutte le tecniche a disposizione e che conoscano bene I vari tipi di protesi.
Tipi di protesi mammarie: come vengono scelte e perché
Le protesi mammarie sono il dispositivo più comune e usato in chirurgia estetica. Non esiste in assoluto una protesi migliore di un’altra, si dovrà valutare e scegliere la protesi più adatta alla paziente.
Le protesi al seno possono essere di vari tipi a seconda volume, della superficie, della consistenza e del materiale utilizzato.
La superficie della protesi può essere di 4 tipi in base alla “ruvidità”:
- Macrotesturizzata
- Microtesturizzata
- Nanotesturizzate
- Poliuretaniche
A seconda del risultato che si vuole ottenere, anche in base alle esigenze delle pazienti, il chirurgo estetico ha a disposizione varie forme di protesi. Le più diffuse sono:
– Protesi tonde
– Protesi ergonomiche
– Protesi a goccia o anatomiche.
Le protesi “tonde” sono quelle che rendono il seno più pieno e voluminoso nella parte superiore fornendo un effetto “push up”, preferito da molte donne.
Le protesi ergonomiche, di ultima generazione, possono rispondere alle esigenze di molte donne, sono più leggere e quindi permettono maggiore facilità di movimento. e inoltre garantiscono risultati più stabili nel tempo. Il loro grande pregio è che mimano perfettamente l’aspetto e il comportamento di un seno naturale. Le protesi mammarie anatomiche o a”goccia” sono particolarmente indicate per chi desidera un risultato più naturale. Inoltre con queste protesi il rischio di rotazione è praticamente nullo.
Ovviamente non esiste una protesi “ideale” perfetta per ogni situazione e per ogni paziente. Ogni tipo di superficie così come ogni forma (tonda, ergonomica o anatomica) ha caratteristiche diverse ed eventuali vantaggi e svantaggi nell’utilizzo.
Bisogna sempre valutare la scelta, considerando la fisionomia della persona, il suo stile di vita, il momento in cui si effettua l’intervento e anche le sue richieste o le sue aspettative. Quindi per la scelta della protesi “migliore” sarà fondamentale affidarsi all’esperienza e alla competenza del chirurgo plastico che saprà consigliarvi la protesi più adatta.
Protesi al seno: risultati e prima e dopo
I risultati possibili di una mastoplastica additiva fatta da professionisti, sono ben visibili in queste foto di prima e dopo del Dottor Adriano Santorelli, chirurgo plastico specializzato in interventi di mastoplastica additiva a Napoli che pratica da anni con ottimi risultati, particolarmente esperto nella tecnica “dual plane”. Il dottor Santorelli offre una valutazione su misura che cerchi, laddove possibile, di rispettare anche i desideri e le aspettative della paziente. Attraverso lo studio del caso vengono quindi solitamente consigliati, quando necessario, non solo interventi di mastoplastica additiva ma anche di mastoplastica secondaria o ricostruttiva che si eseguono in quei casi in cui è stato asportato il seno in seguito ad un tumore e si vuole ricostruire la mammella o quando ci si è precedentemente sottoposti ad interventi di chirurgia mammaria (mastoplastica additiva, mastopessi) che non hanno portato i risultati sperati o si sono modificati nel tempo.
Foto: Prima e Dopo Mastoplastica additiva protesi tonda eseguita a Napoli dal dottor Adriano Santorelli
Foto: Prima e Dopo Mastoplastica additiva dual plane con protesi tonda eseguita a Napoli dal dottor Adriano Santorelli
Foto: Prima e Dopo Mastoplastica additiva sottoghiandolare eseguita a Napoli dal dottor Adriano Santorelli
Mastoplastica additiva sottomuscolare: casi in cui è più indicata
E’ una tecnica particolarmente indicata nelle pazienti che presentano ipoplasia mammaria, cioè presentano un seno poco sviluppato. È consigliata anche per le donne con una corporatura minuta o con pelle sottile perché con questa tecnica la protesi è meno visibile. Inoltre, l’impianto sottomuscolare riduce il rischio di contratture capsulari.
Mastoplastica additiva sottoghiandolare: cos’è e quando sceglierla
La mastoplastica additiva sottoghiandolare viene utilizzata in presenza di una paziente con una ghiandola mammaria ben sviluppata. La protesi viene posizionata tra la ghiandola mammaria e il muscolo pettorale.
È spesso indicata nei casi in cui ci sia una ptosi mammaria in quanto, a differenza di quella sottomuscolare, questa tecnica permette un maggiore sollevamento dell’areola e del capezzolo.
Un’altra indicazione riguarda la presenza di asimmetrie toraciche che vengono risolte meglio con questo tipo di impianto anziché con quello sottomuscolare.
Quanto durano le protesi al seno?
In passato le protesi mammarie, fatte con materiali diversi rispetto a quelli attuali, andavano incontro a deterioramento e dovevano essere sostituite dopo circa 10 anni. Dagli anni 2000 circa, la situazione fortunatamente è molto cambiata. Attualmente le protesi del seno sono fatte con un silicone fortemente coesivo. Durano tutta la vita e devono essere cambiate solo in caso dì rottura che, generalmente, avviene solo in seguito ad un trauma. Capita sicuramente, in modo più frequente, di sostituire una protesi al seno per un cambiamento legato alla forma del seno, piuttosto che alla protesi stessa.
Le protesi sono sicure?
Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha portato ad avere materiali sempre più adeguati per le protesi al seno che hanno ridotto, di gran lunga, rischi e complicanze. I dati scientifici attuali escludono che le protesi mammarie possano procurare gravi effetti collaterali sulla salute. In particolare è stato dimostrato che le protesi al silicone non aumentano il rischio di cancro. Per maggiore sicurezza è sempre opportuno rivolgersi a chirurghi esperti che sappiano consigliare le pazienti al meglio e che possano essere tempestivi nell’intervenire, laddove si dovessero creare complicazioni.
Controllo protesi seno: quando occorre farlo
Le pazienti che hanno ricevuto una mastoplastica additiva devono sottoporsi con cadenza annuale ad una visita senologica per controllare sia lo stato delle protesi sia le condizioni della ghiandola mammaria. Gli accertamenti da fare sono l’eco grafia e dopo i 40 anni la mammografia. La mammografia deve essere fatta con particolare attenzione per non danneggiare le protesi, per cui è sempre bene segnalare di essersi stati sottoposti ad un intervento di mastoplastica additiva. Talvolta può essere consigliabile anche effettuare una risonanza magnetica.
Ai fini della prevenzione, tali accertamenti sono consigliati per tutte le donne, con o senza protesi.